Negli ultimi due anni, la pandemia da COVID-19 ha profondamente modificato molti aspetti della vita quotidiana degli individui, delle famiglie, dell'organizzazione della società e del mondo del lavoro, determinando nuovi assetti e continui cambiamenti che, a loro volta, hanno influito sulla salute, istruzione, lavoro, ambiente e servizi e, non ultimo, il benessere delle persone.
Il COVID-19 ha avuto conseguenze di vasta portata sul modo in cui le persone vivono, lavorano e si relazionano con gli altri, ma l'impatto varia a seconda di dove vivono le persone, del loro genere, età e livello di istruzione. Proseguendo con le innovazioni in termini di contenuti informativi, l'edizione 2022 dell'Indagine sugli aspetti della vita quotidiana, attualmente in corso, ha inserito un nuovo set di domande sul sentimento verso la democrazia, al fine di cogliere eventuali cambiamenti nel tempo soprattutto nei bisogni sociali che potrebbero preludere climi sociali intolleranti e particolarmente negativi dal punto di vista del benessere dei cittadini. Gli indicatori saranno inclusi nel Rapporto Bes del prossimo anno introducendo un apposito dominio.
Effetti della pandemia sulla salute mentale dei cittadini
I risultati relativi al benessere sono stati definiti dall'OCSE un "bersaglio mobile", soprattutto durante le pandemie. Il tema della salute, con il diffondersi della pandemia di SARS-CoV-2, ha dominato la scena internazionale negli ultimi due anni, mobilitando ingenti risorse umane e finanziarie per scongiurare i gravi rischi di perdita di quote importanti della popolazione, in particolare fragile, il collasso dei sistemi sanitari e l'aggravarsi di una crisi socio-economica di enorme portata.
L'Italia, abituata negli ultimi decenni a un progressivo consolidamento di alti livelli di longevità, è stata tra le più colpite, anche alla luce del maggior peso demografico degli anziani rispetto agli altri paesi europei. Le analisi condotte sull'andamento della salute percepita nel 2020, che ricordiamo sintetizza il concetto più ampio di salute così come definito dall'OMS, hanno mostrato la forte sensibilità di questo indicatore nei diversi contesti di emergenza sanitaria causata dalla pandemia. L'Organizzazione Mondiale della Sanità descrive la salute mentale come una componente essenziale della salute, definendola come lo stato di benessere che consente a un individuo di realizzare le proprie capacità, sostenere livelli normali di stress nella vita quotidiana, lavorare in modo produttivo e contribuire alla sua comunità.
Variazioni regionali dell'indice di salute mentale
Nel 2021 l'indice di salute mentale ha assunto il valore di 68,4 in Italia, ed è stato nel complesso stabile rispetto al 2019 e al 2020 (quando era rispettivamente di 68,4 e 68,8). L'analisi territoriale evidenzia nel 2020 un peggioramento delle condizioni di benessere psicologico nel Nord Ovest che persiste anche nel secondo anno di pandemia, con l'indice standardizzato di salute mentale che scende da 68,7 nel 2019 a 67,9 nel 2020-2021. Diverso l'andamento nel Nord Est, Centro e Isole, dove l'indice è migliorato nel 2020 per poi calare nel 2021; nel Mezzogiorno, infine, l'indice è migliorato, seppur lievemente, in entrambi gli anni (fig. 1).
Il calo osservato nelle regioni del Centro-Nord nei due anni di pandemia è stato particolarmente evidente tra i più giovani: tra i 14-24enni residenti nel Nord-ovest, il punteggio di salute mentale è sceso da 71 punti nel 2019 a 66,6 nel 2021. L'istruzione, la formazione e il livello di competenze acquisite influenzano il benessere delle persone e aprono percorsi e opportunità altrimenti precluse.
Istruzione, formazione e apprendimento in Italia, dalla pandemia a oggi
In Italia, il livello di istruzione e formazione che gli individui riescono a raggiungere è ancora largamente correlato all'estrazione sociale, al genere, al contesto socio-economico e all'area geografica in cui si vive. L'Italia è molto indietro rispetto alle medie europee e gli indicatori del livello di istruzione e delle competenze hanno subito una battuta d'arresto negli ultimi due anni. La pandemia del 2020, con la conseguente chiusura di scuole e università e il prevalere della didattica a distanza e integrata, hanno acuito le difficoltà. L'unica eccezione è stata la partecipazione all'apprendimento permanente da parte della popolazione di età compresa tra 25 e 64 anni, che è aumentata nel 2021, recuperando non solo il livello del 2019 ma superandolo.
Nel 2021 le attività culturali che si svolgono fuori casa hanno subito un'ulteriore forte contrazione dopo quella del 2020, con riduzioni più significative nella partecipazione a spettacoli teatrali e nella frequentazione di musei o mostre. Anche la frequentazione in presenza delle biblioteche si è fortemente contratta, ma nel 2021 l'abitudine all'accesso online ha compensato, almeno in parte, le perdite subite in termini di utenza. Stabile, invece, l'indicatore della lettura di libri e/o quotidiani.
L'apprendimento permanente è utile per costruire e partecipare a una società moderna. La ripresa della partecipazione alla formazione ha caratterizzato tutte le regioni, e anche la quota è risultata sostanzialmente superiore rispetto al 2019. I residenti in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento hanno partecipato maggiormente alla formazione, con valori superiori al 12%; sotto l'8%, invece, Sicilia, Campania, Puglia.
Il gender gap e la sfiducia verso la politica e le istituzioni
Gli indicatori aggiornati al 2021 hanno documentato un basso livello di fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche: per tutto l'ultimo decennio il voto medio dei partiti politici, del Parlamento e del sistema giudiziario è rimasto ben al di sotto della sufficienza.
Nel biennio 2018-2019 si sono osservati lievi progressi, che sono proseguiti anche nel biennio dell'emergenza COVID-19 ma non hanno sostanzialmente modificato il quadro descritto. L'Italia ha continuato a progredire molto lentamente nella direzione dell'equilibrio di genere, ma sono ancora troppo poche le donne negli organi decisionali e ai vertici delle istituzioni, sia in termini assoluti sia rispetto ad altri paesi europei. Tale disparità si aggiunge alla grave penalizzazione che le donne hanno subito a causa dell'impatto della crisi economica e sociale innescata dall'emergenza COVID-19.
Anche il trend positivo verso un maggiore equilibrio di genere nella politica e nelle istituzioni in Italia si è arrestato negli ultimi due anni. ll basso livello di fiducia dei cittadini italiani riguarda le istituzioni di rappresentanza politica nonché una delle principali istituzioni garantite, ovvero il sistema giudiziario.
Il ruolo della Competence Economy e il progetto City Competent Person
Un nuovo modello economico basato sulle competenze, noto come "Competence Economy", e il suo progetto di realizzazione, denominato "Cittadino e persona competente", mirano a individuare le risorse umane presenti sul territorio che hanno il potenziale per diventare “talenti istituzionalizzati”. Queste persone si mettono al servizio degli obiettivi di utilità pubblica, promuovendo un'economia inclusiva in cui i piani d'azione rispondono ai bisogni sociali di tutta la popolazione, andando oltre la componente affetta da disagi bio/psico/sociali.
Il percorso per diventare parte del progetto Competence Economy inizia iscrivendosi al suo manifesto. Una volta selezionati, i cittadini vengono integrati in team interdisciplinari all'interno delle istituzioni. In questi team, i cittadini collaborano con i manager istituzionali per potenziare le loro "meta skill", acquisendo le competenze necessarie per facilitare il raggiungimento degli obiettivi di utilità sociale. I cittadini potenziati diventano agenti di cambiamento per altri cittadini, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi di sistema specifici a cui sono chiamati a partecipare. Attraverso questo progetto si creano comunità competenti, che si distinguono per le nuove conoscenze acquisite e per le abilità soft sviluppate, come la comunicazione, la gestione dei conflitti, la capacità di trovare soluzioni, il potere di sognare e realizzare.
Come diventare “Cittadini Competenti” certificati grazie agli Obiettivi di Sistema
Gli Obiettivi di Sistema rappresentano un elemento chiave nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con particolare attenzione allo sviluppo della medicina territoriale. Alcuni esempi di tali obiettivi includono l'introduzione dell'infermiere di famiglia nelle comunità, la presa in carico dei pazienti cronici sul territorio e l'implementazione di un'accoglienza empatica nelle case di comunità e nelle centrali operative territoriali.
Per diventare un "Cittadino competente", il cittadino viene selezionato e certificato dall'istituzione, come ad esempio l'ASL o il Comune, e inserito in una lista reputazionale che gli permette di ricevere dei benefici in cambio del contributo offerto. Lo stesso cittadino potrà poi essere selezionato per lavorare su altri obiettivi di utilità sociale, ampliando così il suo ruolo e contributo nella comunità.
IPACS e le iniziative per la trasformazione sociale ed economica attraverso competenze e innovazione
A settembre 2018, attraverso due eventi istituzionali promossi con il patrocinio del Ministero della Salute, IPACS ha identificato e validato quattro competenze centrali (soft skills) da sviluppare tra i professionisti della Pubblica Amministrazione nel campo socio-sanitario: orientamento agli obiettivi, networking, comunicazione e lavoro di squadra.
Nel 2019, IPACS ha avviato un percorso di apprendimento esperienziale integrato con il coaching presso la ASL Roma 4 e l'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani, coinvolgendo un totale di 41 professionisti. Il risultato principale è stato il raggiungimento di quattro obiettivi di sistema in sei mesi, con un'efficacia dell'80% rispetto al piano d'azione nelle due organizzazioni coinvolte. Questo straordinario risultato è stato reso possibile grazie al fatto che il 50% dei professionisti ha dimostrato miglioramenti in tutte le competenze chiave, mentre il 65% ha superato la soglia di eccellenza stabilita.
Particolarmente significativo è il riconoscimento dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani, che ha attestato che tutti i professionisti (100%) hanno ottenuto risultati significativi nella soft skill "orientamento al risultato". Questo traguardo assume un'importanza ancora maggiore, poiché è stato raggiunto prima dell'insorgere della pandemia da COVID-19 e si è poi rivelato fondamentale per contribuire al lavoro di squadra e all'approccio interdisciplinare durante l'emergenza sanitaria.
In un doppio evento che ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute e del Ministero dei Beni Culturali, nei mesi di maggio e giugno 2019, IPACS ha convalidato e introdotto l'Arte Partecipativa come strategia di apprendimento per favorire il confronto interdisciplinare in azione. Il modulo di Arte Partecipativa è stato implementato con successo in 15 istituzioni pubbliche in Italia, mentre un percorso esperienziale di base, arricchito da coaching individuale e di squadra, è stato offerto in diverse ASL coinvolgendo un totale di 71 professionisti nel 2020, 142 nel 2021 e 56 nel 2022.
Nel 2021, i Direttori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Molise, Sicilia ed Emilia Romagna si sono uniti ai Laboratori Politico-Istituzionali di IPACS per avviare il Think Tank "Competence Economy". Nel 2022, invece, è stata riconosciuta l'importanza dell'intelligenza emotiva come aggiunta alle soft skills chiave per il conseguimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad esempio nell'implementazione del modello organizzativo COO-COT.
Nel 2023, IPACS lancia l'APP "Sii competente" e il progetto City Competent, dimostrando la propria capacità di implementare obiettivi sociali, come il PNRR, in tempi rapidi, generando un impatto significativo sull'economia sociale. Proprio per questo, l’agenzia governativa nazionale INVITALIA, del Ministero dell'Economia, ha riconosciuto il valore di IPACS finanziandola con il progetto "Resto Al Sud" che mira a sviluppare un modello di successo per le istituzioni e i cittadini del Mezzogiorno. La piattaforma di valutazione “Empowerment", l'APP "BE COMPETENT" per i cittadini e il progetto City Competent di IPACS sono stati identificati come elementi strategici per lo sviluppo dell'economia del Sud Italia.
Nel 2023, IPACS lancia l'APP "Sii competente" e il progetto City Competent, dimostrando la propria capacità di implementare obiettivi sociali, come il PNRR, in tempi rapidi, generando un impatto significativo sull'economia sociale. Proprio per questo, l’agenzia governativa nazionale INVITALIA, del Ministero dell'Economia, ha riconosciuto il valore di IPACS finanziandola con il progetto "Resto Al Sud" che mira a sviluppare un modello di successo per le istituzioni e i cittadini del Mezzogiorno. La piattaforma di valutazione “Empowerment", l'APP "BE COMPETENT" per i cittadini e il progetto City Competent di IPACS sono stati identificati come elementi strategici per lo sviluppo dell'economia del Sud Italia.
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